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al testo di Sara Cristofori
Incubo
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Pareti di vetro nero si frantumano dietro ai passi nel freddo di cortili abbandonati. Giubiana salta ghignando -rosse le calze inquietano il buio – sugli alberi secchi piegati da un vento di minaccia. E c’è una casa -spenta, ammuffita – in un velo nero completamente avvolta. …Lontano si ode un singhiozzo…
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Klara Rubino
- 17/02/2017 10:58:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Atmosfera cupa, ben descritta a passo pesante, inquieto; originale ed evocativo lattributo "ammuffita" per quella casa spenta che è rappresentativa di qualcosa di più ampio; e più di tutto è incisivo ed emblematico quel "lontano" singhiozzo finale, perché mi fa pensare che sia lopposto, cioè interiore, intimo, tuo, ed ecco che il titolo "incubo" si sposa con tutto il resto: non sono i sogni e gli incubi la modalità necessaria della psiche per esternare in immagini le inquietudini interiori, dalle quali di giorno cerchiamo di star lontano, poiché abbiamo sempre responsabilità che richiedono da parte nostra energia e presenza!?
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Auro d’Arcola
- 16/02/2017 19:39:00
[ leggi altri commenti di Auro d’Arcola » ]
Che meraviglia...
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Silvia De Angelis
- 16/02/2017 19:34:00
[ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]
Unatmosfera molto cupa in questi versi intensi e creativi Sempre bello leggerti, Sara, un abbraccio,silvia
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