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Il mio peregrinare

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Non è finito il mio peregrinare...

ho sempre valige da riempire

e da svuotare,

ostelli sconosciuti da abitare.

 

Stanze squallide e disadorne

m'accolgono con le brezze dell'ovest

che la notte la luna non riesce a rischiarare.

I miei giorni

non hanno mai fiori d'annaffiare.

 

Vivo da nomade,

lontani i giorni stabili e stanziali

quasi da non percepirne più il sentore,

solo un vecchio organetto

col suo suono familiare

mi riporta ogni tanto

al mio vero essere reale.

 

Mi chiedo:

quale sarà il porto

del mio perenne mare

in cui potro, finalmente,

ormeggiare la mia nave?

 

Grazia Denaro

 

 

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 Arcangelo Galante - 13/10/2017 20:53:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

L’importanza delle cose, incontrate nel percorso, e quello che sono capaci di suggerire all’anima, su ciò che possono rappresentare per il viaggiatore, senza imporre alcun legame, rimane il contorno dell’essenza, insita nel messaggio, offerto dall’autrice al lettore, giacché mai finisce il contributo offerto dal peregrinare proprio. Interminabile sarà, perciò, il contributo dato dalla vita, affinché si possa continuamente arricchire il bagaglio dell’esperienza personale. Un’introspettiva lirica, assai condivisa nel suo messaggio. Romanticamente ti saluto, Grazia Denaro!

 Elisa Falciori - 13/10/2017 20:38:00 [ leggi altri commenti di Elisa Falciori » ]

La vita ci dona sempre -per fortuna direi- nuove opportunità di vita, anche se a volte la voglia di punti fermi si fa forte...Versi molto belli!

 Chanteloup - 23/02/2017 14:53:00 [ leggi altri commenti di Chanteloup » ]

Un allegro andare cullato dalle brezze dell’Ovest.
Una strada lunga a piedi su cui danzare: il grande sogno di un viaggio. Deliziosa

 Silvia De Angelis - 22/02/2017 20:32:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Un andare senza precisa meta, per conoscere sempre nuovi mondi
e diverse esperienze, che condurranno a un sicuro porto....
Originalissimi versi, molto apprezzati, un abbraccio, carissima,silvia
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