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al testo di Laura Turra
Dove hai fatto il nido (2)
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(in omaggio a Leonora, con gratitudine) È svanita la mia voce come un seme di fiore soffiato nell’aria. Le parole sono cadute oltremare dove non ho casa né memoria. Potrà un canto riportarti a me? Sosto nel sogno dove ancora posso lasciare il dolore tenerti per mano su una via immaginata e sul pendio del tempo trovare il tetto dove hai fatto il nido.
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Laura
- 23/04/2017 07:23:00
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Scusate il refuso: naturalmente intendevo leccedenza ...
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Laura Turra
- 23/04/2017 06:39:00
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Cari amici, leccenza di bellezza dei vostri commenti mi raggiunge il cuore. Vorrei abbracciare tutti e ciascuno: sapete vedere oltre le mie fragili parole. Amina, la tua dolcezza è capace di scendere sullanima come un balsamo. Leonora, sei la forza che sospinge verso mete inaspettate. Alberto, sei il custode di una saggezza poetica. Dal cuore, grazie.
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Alberto Becca
- 22/04/2017 21:58:00
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Ci fossero anche dieci versioni, dieci nidi, dieci parole oltremare.. non credo che vi sia un problema: ognuna è una nuova "voce" un nuovo grido, una nuova via immaginata o percorsa.. poco importa se cambia solo una virgola, un aggettivo, un avverbio... poco deve interessare se si auspica o d si desidera cambiare questo o quello; la straordinarietà dellaa poesia risiede proprio nella indicutibile novità che proviene dalla ispirazione, dal cuore, dal vissuto, dalle sensazioni, dalla memoria, da coese e persone che tentano (disperatamente) di fare "nido"
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Leonora Lusin
- 22/04/2017 21:05:00
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Laura il tuo dono,in entrambe le versioni, è così evidente che mi commuove. Di più non posso dire perché tutto ha già detto Amina che stregonescamente lo ha riflesso con uno specchio magico. (Ma ci sarà da lottare e da abbandonarsi ancora di più...un sentiero infinito)
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amina narimi
- 22/04/2017 20:57:00
[ leggi altri commenti di amina narimi » ]
Credo in quel canto, insieme verbo e sostantivo, nella re.sponsabilità della voce, come la Tua, capace di cantare davanti alla fiamma di una candela senza farla vacillare, con pochissima forza dunque - un seme di fiore soffiato nellaria-, ma che impiega un pressione che produce un suono forte o piano, liberando lenergia del tuo respiro, il contatto tra il cantore e il suo hara, quel nido
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Laura Turra
- 22/04/2017 20:02:00
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Salvatore, è sempre utile e apprezzato il parere di chi legge. Io qui sto imparando da tutti ad approfondire, a curare, a trovare nuove vie. Quindi ti ringrazio molto e ti auguro una bella serata.
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Salvatore Pizzo
- 22/04/2017 19:47:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
... Che dire?... Le ho lette entrambe. E sinceramente, per quel che può servire, la preferisco nella prima versione. non che trovi questa seconda non bella. E che la prima la sentivo più spontanea, più fremente di quel sentimento speranzoso che va oltre ogni possibile logica. Per questo mi piace di più"Possa", perchè in esso ci trovo dellauguraralità potentemente evocativa...In ogni caso, rimane così carica di emozione chè pur sempre una bellezza da leggere e dalla quale lasciarsi avvincere... Un saluto
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Laura Turra
- 22/04/2017 19:43:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Grazie, cara Klara! Annamaria, grazie per la duplice lettura. Il tuo apprezzamento mi fa davvero piacere. Saluto entrambe con affetto.
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Annamaria Pambianchi
- 22/04/2017 19:31:00
[ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]
Ho letto entrambe le versioni e, al di là delle osservazioni stilistiche, il testo alla mia lettura si espone dolente e dolcissimo. Che dire di più se non che con questi versi tu riesci a cedere la parola al dolore? A quel dolore che trasfigura e risana? Tutto il mio apprezzamento e la mia stima.
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Klara Rubino
- 22/04/2017 14:20:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Commuovente!Dolce,intima e vera.
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