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al testo di Klara Rubino
Tempesta Sciamanica ( riscritta)
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Tempesta Sciamanica Leoni immobili, guardinghe lamiere Lungo il viale d’asfalto ansimano piano Lo stormo avanza dal fondale scuro Tra vortici ingannevoli di sabbia In forsennato volo, come foglie Ciabatte mal calzate già s’affrettano Rincorse dagli ombrelloni accaniti Sirene e tintinnii turbano l’anima Erompe, ecco, la tempesta sciamanica Un boato e scroscia la covata grandine Tavoli al via e posaceneri e sedie La mano ha sulla testa… quella donna
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Klara Rubino
- 04/07/2017 11:05:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Grazie Norant per aver risposto ad una mia implicita richiesta...Sto trovando anchio quella forma di sublimazione dellintento e dellemozione scaturente la scrittura poetica che consiste nella cura della forma e dello stile, in nome di una rinomata filosofica "bellezza" che renda la poesia più godibile.
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Lig E. Norant
- 04/07/2017 08:07:00
[ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]
Ad una prima impressione, ché occorrerebbe un’analisi comparata delle due versioni, direi che ogni tua riscrittura si esalta nella forma, ne trae vantaggio; che mi o ci piaccia o no, la poesia in generale è prevalentemente forma dentro una lingua "naturalmente" comunicativa nelle sue denotazioni e connotazioni, quindi espressiva ma non chiamata all’arte; questa convocazione l’attua lo spirito umano, chiamando all’esistenza una parola che sia altra da se stessa, che sia ricreata, in un’opera di creazione che la trasformi in segno, segno d’immanenza o di trascendenza, senz’altro di autoesperienza trascendente, per cui oltre l’immanenza del significante e del suo correlato oggettivo, poiché, nelle strutture strofiche e interstrofiche germogli il petalo del mistero umano. Ciao, Klarissima!
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