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al testo di Emilia Filocamo
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Oggi è stato il nostro giorno. Un anniversario di pochi minuti: non credo i serpenti sappiano fare meglio, aggrovigliati tubicini velenosi, intestini rivoltanti. Sbrigarsi ed accontentarsi con la nostra identica scaltrezza surrogata; o le api batterci quando scodinzolano festanti sulla bocca carnosa del fiore che ha alzato la gonna. Degli altri non so che dire: difficilmente mi fermo a rubare l'amore con lo sguardo. Oggi è stato il nostro giorno. Quello delle tue spalle che mi hanno distolta da vincoli e lenzuola di flanella, dai tappi accumulati a iosa nella pancia sbeccata di un dono di mia madre. Lei si aspetta che indossi ancora il velo, che lo esponga, come il suo piatto verde mela, dote frutto di incrocio fra vetro e vetro, razza soprammobile. Credo che a volte provi anche a spiarmi. Per capire se è intatto. Se fra i capelli ho ancora tempo per accomodarmi il suo bianco. |
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