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al testo di Nando Lucchese
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Ho provato ad attraversare impavido e rincuorato le oscurità del sentiero. Ho provato a percorrere aggirando i possenti tronchi il varco da chiome per la luce. Le ragnatele infittiscono la mente, lo specchio trasparente mostra l'animo solo agli occhi foglia accartocciata ei rumori stridenti della notte; il fantasma, l'eco, il gran male salpa la nave del prigioniero.
Le ustioni si spandono e cede il braccio incatenato: volgendomi verso il fetido l'oblò nell'oscurità vesto il tetro inferno il sopruso e lo stupro. Il furore impetuoso squarcia e riveste le membra, sangue e solo sangue i miei occhi versano, l'urlo colpisce la bolla silenziosa voglio evadere demoni!
L'urlo mi colpisce la testa e il sangue in terra m'ha già soffocato.
Suonate campane! Cadi incessante, pioggia! Piangete miei cari è stata la sua violenza le mie ultime parole.
-Nando- 20/10/17 9:43 PM |
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