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al testo di Roberta Sangriso
Il masso
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L’angoscia è quel masso che non varca la cima. Il macigno che grava sopra il petto la notte. Una vicenda antica mai smarrita nel tempo la condanna di un dio all’eterna fatica e lei come una di casa ecco che si presenta senza preavviso, a cena. Ha una struttura forte mi obbliga a sostenerla nel buio farnetica profetizza sciagure non risparmiando insidie a tutta la famiglia. La nutrono quei sogni in cui tento la fuga.
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Alberto Becca
- 30/10/2017 23:07:00
[ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]
Se fossi uno psichiatra (o psicologo) direi che è un compendio dottrinale; se fossi un utente direi che è un racconto magistrale; se (come in effetti è) fossi un profano direi che in questa lirica la poesia va oltre se stessa, esce del suo guscio per spandersi e sovrastare la realtà; è un testo (non ostante il titolo) di una incredibile leggerezza ma che al tempo stesso è esplosivo e dirompente, graffiante, tagliente e mirabilmente efficace nel portare alla ribalta una delle problematiche piu drammatiche del nostro vivere quotidiano
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