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al testo di Klara Rubino
Braccia cariche di fiori
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Messa in crisi da una soma Per il teatro, Prego, fino a saziarmene Che possa credermi in pensione, Scappata al caldo. Ogni volta che mi circondano Di premure Son giorni lunghi, La voragine. Oh se, per cortesia, Avessero deposto certe disarmonie! Affamata sono Di braccia focose Cariche di fiori. L'universo trema di freddo Chi sei tu che non ami abbastanza? Io vorrei vivere volando Da un corpo due ali Rosse, sottili e macchie di cielo Simmetriche A spaventare i predatori: Un lepidottero d'estate, verso Rodi!
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Klara Rubino
- 05/12/2017 17:01:00
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E lo sai che a Rodi cè la valle delle farfalle? Non vorrei essere da sola senza più il peso di tutte quelle maschere da teatro appiccicate allanima con la colla della falsa cortesia a godermi il coraggio, la libertà e la bellezza e tanti tanti fiori ( forse musica e poesie)!
P.S Creata con parole puntate a caso su "La Vita Facile" di Alda Merini, linseparabile " Klein e Wagner" di Hesse e un libricino per bambini tutto in filastrocca ( speravo nelle rime ma niente) dal titolo " Le belle fate" di Gianni Rodari".Volevo tre ingredienti: autenticità coraggio ed ingenuità! E poi ci ho messo del mio: lultima strofa !
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Jacob l.
- 05/12/2017 14:32:00
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Direi che questa poesia è una invocazione, un desiderio espresso di fuga. Insomma basta premure ma braccia focose e volare via. Con ritmo e fantasia. J.
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Klara Rubino
- 04/12/2017 11:44:00
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Un uomo che ammette un proprio limite? ( che io non saprei se confermare poiché tendo ad evitare qualsivoglia giudizio, da appiccicare come unetichetta su di un prodotto commerciale) Apprezzo moltissimo questo fatto e porto a casa la tua osservazione sulla originalità.. ma quel "almeno"? Secondo te non ha un senso? Dimmi dimmi...non mi offendo!
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Salvatore Armando Santoro
- 04/12/2017 10:48:00
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Almeno si prova ad essere diversi. Alla fine sempre i soliti sonetti stancano! Lammetto sono monotono. Evviva le novità!
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