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al testo di Laura Turra
Io parlo dellamore
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Io ti parlo dell’amore. Di quello che conosco, di carne e di terra - forse è poco, a volte nulla - ma oggi è lo splendore di quest’alba che sorge nuova, è il raggio vivo che attraversa la pace del mattino, la carnagione più accesa del giorno. È mani e braccia, è albero e foglia. Prato e pioggia e neve. Io parlo dell’amore che non ho dovuto cercare, l’amore che mostra il mistero della rosa. Io ti parlo dell’amore: ho solo la parola per dirlo. Io canto l’amore che sta al centro della voce.
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Laura Turra
- 11/12/2017 13:36:00
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Ti ringrazio, Robert, col cuore. Sempre. Ti abbraccio.
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Robert Wasp Pirsig
- 11/12/2017 12:45:00
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Ti direi sviluppa la carnagione più accesa del giorno con ciò che sta al centro della voce. La meraviglia è in te: distribuiscila senza timore.
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Ferdinando Battaglia
- 11/12/2017 07:06:00
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Sono io, carissima Laura, ad onorarmi della tua amicizia, di cui non merito la grazia né la sua bellezza, però tutto ricevo come gratuito e amatissimo dono; ciò nulla sottrae al giudizio di merito sui tuoi versi, che sono amati per la loro significativa bellezza, certo ne aumenta la sua percezione ciò che ci sfiora nella loro lettura, assieme ai tuoi commenti, della tua anima. Per questo io mi ritengo davvero onorato che tu mi annoveri tra i tuoi amici; e fortunato di di leggere ogni tuo verso, cui rimango ammirato devoto.
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Laura Turra
- 10/12/2017 12:51:00
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Ogni volta che leggo un tuo commento, Nando, mi sento onorata di averti come amico (perché, pur non conoscendoti di persona, è così che ti considero e spero in cuor mio che non ti dispiaccia). Hai per me parole davvero benevoli che mi riempiono di gratitudine per questo affetto che esse sanno mostrarmi. Mi sei caro. Un abbraccio grande
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Ferdinando Battaglia
- 10/12/2017 11:50:00
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"Io ti parlo dell’amore. Di quello che conosco, di carne e di terra". In questi tre versi, cè molto della poetica di Laura Turra, quelluniverso interiore costellato di luci umane ed illuminazioni spirituali, che le vengono da una visione teologale dellesistenza; ma anche cè ancora, in questi tre versi, la caparbietà di unintima certezza, non frutto di una superficiale speculazione intellettuale, ma esperienza dei sensi propri allanima, poi rivisitata alla luce della conoscenza e certo con un ascendente verso l’esperienza pre-verbale. Tuttavia, non ci troviamo di fronte ad un monolite dal rigore dogmatico, poiché tutto viene rivestito dalla bellezza di una creatività tutta femminile, “ripetuto” ad di fuori di una preoccupazione “canonica”; notiamo il titolo e l’aggiunta pronominale quando viene traslato al primo verso, notiamo l’amore di carne e terra: il cielo rimane velato, poiché il tratto femminile dell’amore ma si impone e si rivela amore quando e perché accoglie. Ma in questo testo di Laura, ancora di più vi completa la bellezza, perché nulla nell’amore viene negato del sé, natura e grazia.
Un abbraccio fortissimo
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Laura Turra
- 10/12/2017 11:00:00
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Proprio così, Edi. Grazie per la lettura. Un caro saluto
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Edi Davoli
- 10/12/2017 10:59:00
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Molto bella Laura,davanti allamore traboccante nella Creazione, non possiamo che cantarlo! Cari saluti
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Laura Turra
- 10/12/2017 09:16:00
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Grazie Alberto, anche per la citazione di Bergonzoni, che non conoscevo e che trovo molto poetica. Un carissimo saluto
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Alberto Becca
- 10/12/2017 09:10:00
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Poesia, canto, ode, diario, canzone, preghiera; in questa lirica si fondono vari generi, mirabilmente; a corollario allego uno scritto di Alessandro Bergonzoni tratto da un libro del 2013 "Amor radente: stana i sotto e rianima i sopra: se fermare la varietà consiste nello scegliere allora il cielo visto dalle radici sembra crescere sugli alberi"
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Laura Turra
- 10/12/2017 08:55:00
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Leonora, Loredana, sinceramente grazie per la visita e il commento. A voi auguro una bella giornata
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Loredana Savelli
- 10/12/2017 08:32:00
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Bella, levigata, compiuta.
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