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al testo di Alfredo Caputo
Morte presente
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Ho scorto in un attimo gelato Il lento ed inesorabile Rintocco della mia parte lontana Da questo presente accidioso E assolato. Sono sceso negli antri abissali, Nei meandri profondi Del mio ricorrente tedio, Trovandovi spessi strati Di catartica alienazione Da queste insane Ed insensate occorrenze, Dall’accidentale turbinio Degli sconvolgimenti sciocchi E nefasti. Lì ho intravisto l’esistenza Pacificata, immersa Nella quiete perpetua Del conflitto benefico. La magica, calma Agonia.
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