M'insegue il dolore assassino per non essere giunto al finale saluto. Improvvisa, inaspettata, la nera signora ha spezzato l'affetto nelle radici irresoluto. Inutile piangere, ormai... troppe lacrime versate agognando un'evoluzione felice del suo stato. Chissà chi ha scelto le ragioni d'un addio senza curarsi di ciò che non m'hai lasciato? Questa esperienza il cuore ha dovuto masticare... per tale forza d'animo di me ne saresti fiero. T'illude la vita con flebili miracoli... per qualche istante aliena il dolore del pensiero. Chiunque in loro spera all'aldilà credendo... ritrovare i propri cari non potendo farne senza. Quanto bene m'avrebbe fatto godere un solo istante della tua affabile presenza. Giacerà in eterno il dna del tuo affetto... scorre nel sangue mio e di te, che m'hai preceduto. Un insegnamento ad amare la morte... tappa obbligatoria, non finale, di un incontro or dovuto.
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Arcangelo Galante
- 18/12/2017 18:38:00
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Cara Giuseppina, innanzitutto grazie per la magnifica parola adoperata: elegia! Già da sola, ha sintetizzato l’impostazione dell’opera. Sei stata veramente squisita nel dedicarmi il tuo prezioso tempo. Un romantico abbraccio al tuo sensibilissimo cuore. Buona serata!
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Giuseppina Iannello
- 18/12/2017 18:12:00
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Elegia molto commovente; dolore straziante per la perdita di un genitore. Condivido, pienamente, il Tuo stato danimo. Con affetto, Giusy
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Arcangelo Galante
- 18/12/2017 17:56:00
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Ti ringrazio per la squisita considerazione. Assai gradite, restano le parole che m’hai lasciato, cara Edi Davoli. Buon proseguimento serale.:-)
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Edi Davoli
- 18/12/2017 13:25:00
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Quanto amore Arcangelo per un papà che non cè più. Ho apprezato tanto il verso " Quanto bene mi avrebbe fatto godere un solo istante della tua affabile presenza". È di vero conforto la speranza della resurrezione. Buona giornata!
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Arcangelo Galante
- 17/12/2017 20:27:00
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Certamente, un poco di ironia, può anche aiutare a sdrammatizzare il misterioso evento della morte; ma, comunque, col suo inatteso ed improvviso passaggio, innegabile resta che sempre si appropria di qualcosa, strappando felici pensieri sui quali si vorrebbe giacere a lungo. Grazie per il contributo, gentile Gaudenzio Massi.
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Gaudenzio Massi
- 17/12/2017 20:00:00
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La morte nasce con noi e ci è compagna tutta la vita anche quando soli in moto vedi l’ombra ....ecco è la nostra ombra e scherziamoci un po’ ....tanto per ammansirla nel suo ringhiare....balliamo con lei un tango folle!
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Arcangelo Galante
- 17/12/2017 19:57:00
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Ciascuno elabora il dolore, la sofferenza e la possibilità di un addio terreno, in maniera strettamente personale. Concordo, persino, col tuo pensiero, in merito ad alcuni rimpianti, i quali, potrebbero restare, se non digeriti. Fortunatamente, il tempo resta un gran medico, capace di trasformarli in qualcosa di migliore o peggiore, in funzione dell’evoluzione dell’anima. Chiaramente, la gestione delle emozioni, non sempre facile risulta, alle persone, specie se non predisposte alla risoluzione di una questione, lasciata in sospeso. Buona serata, Millina Spina.:-)
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Millina Spina
- 17/12/2017 18:37:00
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Ciao Arcangelo, non sempre la nera signora arriva, cinica, allimprovviso. Spesso lascia il tempo per soffrire lentamente, giorno dopo giorno, tra speranze e sconforto, e quando arriva in chi rimane matura comunque quella serie di rimpianti per non essere riusciti ad essere abbastanza, per non essere riusciti ad essere migliori. E forse è proprio questo, nel mio caso, che rafforza il mio legame alle assenze. Un caro saluto e complimenti per le emozioni che sai regalare.
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Arcangelo Galante
- 17/12/2017 17:46:00
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Gentile amica di penna, tra meno di un mese, che coinciderà col nuovo anno, ne saranno trascorsi ben 25, nonostante non mi sembri di aver subito una perdita inaspettata. Forse perché, crescendo lontano dai genitori, la vita mi ha concesso di sviluppare un’autonoma emotività, al riguardo di alcuni legami, indiscutibilmente importanti. Il saluto che avrei voluto dargli, rappresentava un gesto di cortesia verso il suo corpo mortale, poiché, per me, l’anima di chi si vuole bene continua a vivere fino a quando la memoria nostra ci permetterà di farlo. Grazie per aver condiviso con me la tua esperienza, perché non è sempre facile parlare di sofferenze, pubblicamente, soprattutto credendo che altri, pur se di passaggio, siano realmente in grado di comprendere pienamente quell’individuale emozione che, quasi sempre, ha sfumature diverse in ciascuno di noi, malgrado il dolore per la perdita affettiva resti comune, ai più. Mi ha fatto piacere il tuo intervento, che ritengo espressione di sincera sensibilità, e scusami per essermi permesso di averlo detto nel web. Buona serata, carissima Angela Albano.:-)
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Arcangelo Galante
- 17/12/2017 17:23:00
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Nelle tue parole, giace un punto di vista davvero essenziale ed importante, che hai portato alla luce con delicatezza letteraria, maschile sensibilità, nonché con quel lato di umanità che, a quanto pare, oggi sembra non essere più capace di leggere nell’anima delle persone. Ripetitivo è il ringraziarti ma doveroso resta farlo. Grazie per avermi letto, Raffaele De Masi!
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