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Accanimento terapeutico

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Poesia, non occorre che tu ti nasconda

dietro sabati annoiati, cavalli maculati, scrosci su tamerici

sotto sale, a un amore, ieri sera, a te, che sei chi sei,

o albatri irretiti da marinai crudeli,

o anche nell'amico, rugiada e ristoro del cuore.

 

Son sabati annoiati nei centri commerciali;

e cavalli scuoiati da corse clandestine o nei macelli comunali;

non crescon tamerici nei magazzini di ortofrutta,

o amori, soffocati tra mura domestiche e desideri degenerati

in drammi matrimoniali.

 

Gli albatri in via d'estinzione;

i marinai in cassa integrazione.

Gli amici, restano, vanno, svaniscono

nelle nebbie infartuate di città nuclearizzate.

 

Poesia indaga i margini delle sconfitte,

plana sui consultori, nei manicomi, nelle galere,

sulle code in tangenziale, negli uffici, nelle aule di tribunale,

nei reparti d'oncologia infantile, sulle banche, nelle palestre,

e infilati sotto le tende dei club privè.

 

Poesia, sii accanimento terapeutico,

amplificando, per chi non sente,

gli inferni gelidi, i sogni strabici delle esistenze.

 

                         [Underground, 2007]

 Klara Rubino - 30/12/2017 17:17:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Manifesto di intenti poetici che mi sprona a correggere la rotta, portando leggermente la barra del timone verso le vele!
Per svegliarci da un sogno bisogna che qualcuno ci scrolli infatti, anche con veemenza, anche con "accanimento " perché è profondo questo sonno e non si ha tanta voglia di svegliarsi e vestirsi delle nostre responsabilità!

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