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al testo di Ivan Pozzoni
Non avvicinarsi, il cavallo morde
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Passerei intere nottate davanti alla schermata di outlook, a rincorrer metafore nei recessi grotteschi di sorella metonimia, di sorella vita, mordendo polvere, anziché aspirarla, anziché annusarne a piene nari i fumi mefitici, chiuso in una stanza stretta, con venti secoli accatastati tra scrivania e carta vetrata, assaporando il gusto amaro della sconfitta, senza virare d'un metro, d'un metro. Il cavallo triste, brucando erba e radici d'anima, brucando odio nel suo recinto, avuto un sussulto, un richiamo d'orgoglio, diventò farfalla, ridendo in faccia ai vostri cuori malati di successo, di denaro, di carriera, e volò, via, nel cielo nero delle fiabe di mezzanotte, da dove non si torna. [Galata morente, 2010]
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Ivan Pozzoni
- 27/01/2018 18:57:00
[ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]
Aspirare polvere: «farsi di cocaina» (la sostanza tossica dei colletti bianchi).
Mordere la polvere: «essere duramente sconfitti, in genere con grave danno». È un ricordo delle antiche battaglie equestri.
Lalternativa è tra essere sconfitti o sconfiggere (inserendosi nella "società cocainomane"). Preferisco essere sconfitto, restando a dialogare coi morti.
La farfalla trotta nel cielo delle fiabe di mezzanotte! :-)
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Klara Rubino
- 27/01/2018 14:54:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Mi piace moltissimo. Nella prima strofa cè da ben capire la differenza tra "mordere la polvere" ed " aspirare" la polvere, spesso dai delle indicazioni ( circa la tua visione)tramite i verbi, da ciò si capisce che la tua visione è improntata allazione. Mordere non è azione appropriata relativamente alla "polvere", aspirare sì, la prima è una perdita di tempo, rimani lì, sconfitto e confuso, aspirando la polvere,al contrario, se ne saggiano gli attributi, si elabora un giudizio: coscienza della propria condizione.
La seconda strofa mi conquista invece allistante con le sue immagini un po da favola fanciullesca e così,dato che sono rimasta bambina, mi preme sul cuore! Anche se gli ultimi due versi sanno di fuga, un accenno di di morte "dal quale non si torna" e quel senso di liberazione va a scemare, ma se non vedo più il cavallo triste, ed immagino ora la farfalla che vola nel cielo delle fiabe di mezzanotte, la frescura e lassenza di immagini e confini restituisce quel senso di libertà, che pare appartenerci, dallorigine.
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