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Preghiera per un Dio senza angeli

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Dio, contromano, su autostrade madide d'olio e di lacrime

s'è scontrato con un camion carico di bestiame o di liquami tossici

nella notte di un sabato sera.

 

Dio troppo basso in cieli carichi di nuvole e di sogni infranti,

ha impattato contro grattacieli pieni di uffici e di gabinetti,

senza scale antincendio.

 

Dio, affamato, lacero, in mari ruvidi

d'ansia e rivendicazione esistenziale

è annegato, gli occhi sbarrati,

anelando a barconi colmi d'immigrati apolidi.

 

Dio, emaciato dentro letti anonimi

cloroformizzati da sudari asettici

s'è strozzato ingoiando valium

per dimenticare stadi terminali

di qualsiasi tipo o natura, maligna.

 

Dio è morto, e continua a morire ancora

giorno dopo giorno, senza un attimo di riposo,

quasi mai di morte naturale;

e non sempre ci sono angeli

a ricordargli d'esser stato vivo.

 

               [Underground, 2007]

 Ivan Pozzoni - 01/02/2018 17:22:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

E, resto, mancia! ;-) Grazie Rob!

 Robert Wasp Pirsig - 01/02/2018 11:17:00 [ leggi altri commenti di Robert Wasp Pirsig » ]

Mi stimola questa visione già dal titolo. Come per altri tuoi testi non discuto i contenuti né la forma. Ho trovato intuizioni notevoli, molte permangono. Siamo diversi e questo è un bene, un arricchimento, ma è innegabile che le tue composizioni pungolino i sensi pigri (i miei), e attraggano, anche solo per manifestare dissenso. Per fortuna, resti.

 Ivan Pozzoni - 31/01/2018 15:29:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Dio è ognuno di noi. Non esiste (sino a prova contraria) un Dio metafisico e trascendente. Dio è il trascendentale, cioè la cultura umana. Perciò mi irrito quando si discute a sproposito di cultura.

 Klara Rubino - 31/01/2018 10:51:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Bella!:)
È un piacere enorme leggerti qui, attraverso i versi di questa poesia!
Il mare tante volte l’ho visto messo in ballo, ma ruvido, non l’avevo mai visto e qui l’ho pure sentito!

Dio è morto, lo dice Nietzche, ma tu resti qui, nella realtà, senza evadere in un oltre filosofico che risiede nelle verità del nostro profondo. Sembri quasi dire che Dio è ognuno di noi, specialmente è in chi soffre, per una vita, realizzata indegna.
Tanto più che il finale è simile a quello de "l’Acero contuso".
Speciale!

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