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al testo di Patrizia Riscica
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Frugo il tuo corpo, ansiosa scruto la tua pelle. Impaziente e curiosa la esploro senza perderne un centimetro . Penetro ogni fessura, anche la più piccola, percorro ossessiva ogni ruga, anche la più sottile. Ti cerco disperata, vorrei raggiungerti ovunque. Esamino ostinata il tuo volto, di sicuro nasconde qualcosa. Osservo pupille scure e inquiete dove da sempre mi specchio nuda di me.
Dimmi, dove hai nascosto l’anima? tra le labbra rosee e mute? attorno ai piccoli capezzoli? è forse stata inghiottita dall’ombelico? o è nascosta sotto i riccioli del pube? o dentro i segreti del tuo culo? oppure si avvolge maliziosa attorno al tuo sesso?
Ancora cerco con rabbia. Vorrei morderti fino a sentire il sapore acre del sangue e come un verme penetrarti dentro. Esplorare le caverne del tuo essere, scavare allo sfinimento dentro la tua carne per arrivare all’indicibile verità.
Di sicuro esiste là, dentro al tuo corpo. Almeno vorrei obbligarti ad una confessione: ammetti, mi hai rubato l’anima. (Un corpo dopo l'altro, 2010)
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