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al testo di Giuliana Campisi
Cadono le parole
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Inghiotto le parole come sempre senza neanche un biscotto a fargli compagnia e vanno giu’ in un pozzo senza fondo amaro e scuro come le notti insonni tra voli di aquiloni persi senza piu’ lacci e vividi colori Cadono le parole senza speranza di resurrezione – morte senza neanche una degna sepoltura- pur innocenti e veritiere vergini e mai svelate per eccesso di prudenza e per il timore dell’indifferenza Non e’ un assassinio vero e proprio ma eutanasia di me stessa per eccesso di legittima difesa
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Salvatore Pizzo
- 21/02/2018 17:57:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Mi piace molto questa, che oserei definire, metafora dellautocensura:spesso si preferisce non pronunciarle nemmeno certe sillabe, poichè si teme di alterare certi equilibri o di turbare con determinati concetti. Però, poi, ci si rende conto di non essere stati se stessi e di essersi vanamente e dannosamente autolimitati....... Un saluto
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