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Torquemada (Acrostico)

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Terrore diffuse, apparendo sul carro della morte,
Operando col benestare del Santo Uffizio inquisitore.
Regole mise per non sfuggire alla macabra sorte,
Quando l’odio pareva voler essere un vero vincitore.
Urla strazianti emettevano le vittime designate,
Eliminando atei, falsi convertiti, ebrei e mori.
Marrani, Moriscos e streghe, dal vizio conclamate,
Abiuravano il demonio, per avere, a suo dire, dei favori.
Dannazione eterna rivestirà quella tonaca, sudicia e austera,
Annunciando al mondo la fine della lugubre "leggenda nera".

 Arcangelo Galante - 09/03/2018 05:36:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

@ Sabina Spielrein
Hai citato una opinione di Jung, con la quale mi trovi pienamente in sintonia.
Sono contento dell’apprezzamento, che, come hai voluto sottolineare, colpisce per la ridondante ambivalenza.
Grazie per aver lasciato traccia del tuo passaggio e per il complimento.
Serena navigazione nel sito. :-)

 Sabina Spielrein - 08/03/2018 22:29:00 [ leggi altri commenti di Sabina Spielrein » ]

jung era dell’opinione che il massimo della forza dell’uomo equivalesse al massimo della sua malvagità. quanto più una persona sarà capace di dedicare la propria vita ad alte opere, tanto più la sua Ombra sarà potente.

una composizione che colpisce per ridondante ambivalenza.

sei fantastico! ciao

 Arcangelo Galante - 08/03/2018 07:04:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

@ Franca Colozzo
La spiegazione dell’acrostico è contenuta nelle tue considerazioni finali: “stiamo vivendo in tempi pieni d’ombre sia a livello sociale che civile”, ed è sotto gli occhi di tutti.
Da qui nasce la riflessione che, è vero, ci riporta ad un passato oscuro, fatto di “caccia alle streghe”, uno dei periodi più inquietanti del periodo medievale.
Un po’ come ricordare il “dalli all’untore!” di manzoniana memoria, attuale più che mai, messo in scena da chi ha serie responsabilità di qualche accadimento e vuole invece additare all’opinione pubblica un “untore” on un gruppo di “untori”, da esporre alla pubblica gogna.
Siamo passati da processi “farsa”, privi di prove schiaccianti, a veri e propri linciaggi “mediatici”, dove, le torture, non sono più fisiche, ma psicologiche.
Oggi si sbatte “il mostro” in prima pagina, sapendo di poterlo infangare ancor prima che possa dimostrare la sua innocenza o buona fede.
Ed anche se ciò dovesse accadere, purtroppo, dopo svariati anni, quali sono state le conseguenze, a livello personale?
Il messaggio non vuole preannunciare tempi più foschi, ma essere una denuncia per far riflettere su come, il tempo, si sia trasformato, non nella sostanza delle cose, però.
Grazie per il tuo erudito intervento, augurandoti una solare giornata, senza il fantasma di Torquemada!

 Franca Colozzo - 07/03/2018 23:50:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@ Arcangelo. Veramente un messaggio criptico, la cui decifrazione mi lascia perplessa. Tomàs de Torquemada, a quanto pare, è stato il primo inquisitore dell’Inquisizione Spagnola durante l’epoca dei Re Cattolici. Fu anche confessore di Isabella di Castiglia e di Ferdinando d’Aragona. Poiché durante il suo periodo i processi furono quasi 20 mila e le esecuzioni circa 200, speriamo di non precipitare in un’epoca così devastante e cupa!
Quella demoniaca "tonaca, sudicia e austera" istituì processi molto duri nei confronti dei conversos, cioè degli ebrei obbligati a convertirsi al cristianesimo, ma anche nei confronti dei musulmani e delle donne accusate di stregoneria, molto spesso infliggendo loro delle severe torture.
Visto che domani cade la pantomima della giornata delle donne - non saprei definirla diversamente perché è la farsa di un giorno dedicato alle donne, dopo stupri ed uccisioni giornalieri in Italia - non vorrei che questo tuo acrostico preannunciasse tempi ancor più duri di quelli pieni d’ombre che stiamo vivendo a livello sociale e civile. Ti auguro una buona notte senza il fantasma di Torquemada!

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