LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Antonio Balia
|
|||
Me ne andavo nella via sempre solo e con me stesso abbracciandomi alla morte senza mai pensare a te; e ora che son vivo vedo ciò che più non voglio adesso.
E mi rendo bene conto della strana mala sorte che rivedo come folgore lassù nell’alto cielo mentre sento che nel petto ora il battito é più forte per ciò che ritrovo in me.
Nella luce di quel giorno che mi apristi le tue porte e nel buio mi addentrai: mi sposavo con la sorte trasformante di me stesso e che non pensavo mai.
“Non capivo nulla e vedo bene a ciò che mi concedo e ora lo trasmetto al vento tutto quel che sento adesso che tu solo mi hai concesso; e non sono più.”
Dell’insigne maestria riconosco ora il concesso così dall’eterna morte più lontano sono adesso per non rivederla mai; e mi ritrovo come il giorno che mi apristi le tue porte e nell’immenso mi addentrai.
“Non capivo nulla e vedo bene a ciò che mi concedo e ora lo consegno al tempo tutto quel che sento adesso che tu solo mi hai concesso e non sono più non sono più lo stesso; per non rivederla mai.”
|
|