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Pazzia d’amore

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Ora mi sembrano gli anni trascorsi
Il tempo ignaro di una lunga attesa
Che ha smesso di esistere davanti ai tuoi occhi.

Nessuna zingara
E tantomeno la mia mano
Potevano predire questa pazzia d'amore:
Al tuo volto ho ceduto la ragione.

Ora vorrei solo un tempo di clausura
Un eremo delle ore del giorno
Per vivere questa nuova devozione
Che mi porta con il riso dei folli
Il subbuglio del sangue. Morirò
Di questa tua bellezza; ma che importa,
Se amarti è una dolce pazzia?


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 Laura Turra - 22/03/2018 14:40:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Far, certo il modo di scrivere di Michelangelo è desueto, ma quello che dice, per me è straordinario. E comunque non l’ho proposta per metterla a confronto con quella di Gil (che per altro ho molto apprezzato)... spero si sia capito. Un caro saluto a entrambi.

 Laura Turra - 22/03/2018 12:02:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

L’incipit è un capolavoro. Anche questa tua si annovera tra le belle poesie d’amore. Permettimi, Gil, di lasciarti in dono una delle bellissime Rime di Michelangelo Buonarroti, la n. 8.

Come può esser ch’io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
o più di me potessi che poss’io?
O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
E s’avvien che trabocchi?

Un abbraccio

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