LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Franca Don
|
|||
Gioele assomiglia al padre, dicono, avrà forse domani barba e baffi, occhi scuri quelli sì, lo sguardo dei camini accesi e visioni verdi di cime bianche e ripidi sentieri. Avrà un talento naturale a dove mettere le mani e il cuore, un riflesso azzurro di cieli senza nuvole in affitto. Lo guardo muoversi nel mondo con le ali appena schiuse, versi in boccio come fiori appena nati. Una finestra aperta di sorrisi è la sua bocca, gorgoglia il fiato ed io rivedo nell’abbraccio il figlio. Forse, domani conterà le rughe sul mio viso ed io mi lascerò cullare come una bambina perché sai, un figlio è padre, e il padre è sempre figlio mio, oltre il tempo.
|
|