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al testo di Klara Rubino
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Nel mezzo del cammin di nostra vita Alla fine del volo di vostra morte mi ritrovai per una selva oscura vi perdeste, al di fuori di una landa, chiara ché la diritta via era smarrita. ma la strada, anche se curva, non aveste abbandonato. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura Che ci vuole a tacere della semplicità di esta selva selvaggia e aspra e forte questa landa nuda dolce e mite che nel pensier rinova la paura! che, nel riviverlo, non ne avreste paura alcuna! Tant’è amara che poco è più morte; Molto più che nettare, amabile è la morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, quindi non avreste potuto narrare del male che non vi trovaste dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte. e di tutte le altre cose che non vi si manifestarono. Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, Sapete senz’altro ridir di come non vi entraste, tant’era pien di sonno a quel punto tanto vigili foste in realtà in ogni atomo che la verace via abbandonai. che quella meta, falsa, trovaste.
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