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al testo di Izabella Teresa Kostka
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ALLA MUSA (quella trascurata) E nell'arte mi ritrovo mentre deprimenti diventano i giorni sottomessi allo spread e ai telegiornali. Un'ancora di salvezza diventa la Musa lumeggiante tra gli affreschi del pellegrinaggio incorniciato, alla nascita, dalle lancette che scorrono, frettolose, su un piccolo quadrante. E della parola che mi nutro quando lo spirito soccombe di stenti circondato dall'usuale, moderna sconcezza. Mi aggancio agli ossimori e alle virgole fuggendo di notte dall'indifferenza divampante come un morbo su ogni strada di questo folle e instabile Mondo. E la musica lenisce il pianto, le ferite portate come uno scudo incarnato negli anni nelle spoglie ossa. Oh, Arte, mi sei diventata sorella strangolata da fili di tecnologia estesi nell'aria a macchia d'olio. Imploro per te la Risurrezione. Izabella Teresa Kostka 2018 per il 16° Verseggiando sotto gli astri... presso il Teatro Salone Enrico Musa dell'associazione Carducci a Como Diritti riservati  |
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