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al testo di Gil
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Una lenta agonia gli sfigurò il viso, carni lacerate e versamenti d'anima, la vita diventava uno spettacolo, conosceva le sue oscenità.
Dei figli appesi alle loro croci ne sappiamo ancora e sempre e dei chiodi che gli trafiggono le anime ne vediamo le smorfie sui visi sfigurati.
Quale Dio nascosto avrebbe sofferto insieme a noi? Eppure solo nell'Inferno non muore il dolore e il disamore rimane senza redenzione.
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