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Scrivere poesie

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Scrivere poesie può essere un diletto

dritto negli occhi non guardi la vita

giocare come con le parole

senza speranza, senza attendere nulla;

 

altro è vivere

dove le parole

e i silenzi

son come stiletti

rigirati nella carne

 

a un colpo ne segue un altro

e ti rialzi sempre come un vecchio pugile

suonato

stonato

solo.

 

Non è l’imperativo categorico di Kant

né del tuo allenatore

è il DNA

la vita che ci prova sempre

la sua morfina

è speranza.

 

Se capissi di aver sbagliato tutto

sarebbe fieramente

impossibile

non ho fatto ciò che ho potuto

ho compiuto

adempiuto

anche solo le azioni

umane

non umane

impossibili.

 

E mi dici che ci sarai

complimenti per la fiducia

le strofe che intanto potremo scrivere

saranno tempo vuoto

e tu

mi vorrai più bene

intanto

senza conoscermi.

 

Forse sarebbe meglio

sprangare le porte

o uscire in giardino

non aver parola per nessuno

dove le stelle continuano a ardere

indecifrabili

per fortuna

abbastanza lontane

per non potere

che sognarle.

 

Sai, non pensavo di poter scrivere versi così lunghi,

li pensavo per i grandi

ma ci riesco anch’io

i poeti valgono per il peso

di parole sempre uguali

mescere un vino tagliato,

forse piacerà

una parola o due

senza condizioni

né regole di ingaggio

tratta non senza dolore

da vita tutta.

 

Miraggi

non sono desiderati,

vi stancherò con i miei versi

o forse

più probabile

mi sfinirò da solo

sotto le stelle

di una notte come questa

o di un pomeriggio di domenica

dove sei a corto di speranze,

sapessi davvero perché

ho scritto

compiuto

iniziato e mai finito

qualcosa.

 

Forse tu che ascolti

bevi le mie parole

come fossero

la vita che ascolto

nel cuore degli uomini,

sono solo

quel poco

che filtra,

sono il mare profondo.

 

 

                                                         Non disperate di scrivere,

                                                         ne vale la pena.

 

 

Scritta e vissuta non solo oggi

 

 Giovanni Rossato - 26/07/2018 17:57:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Grazie Graced, la risposta è proprio nel mio post scrivo ciò che sento.

 Graced - 25/07/2018 19:56:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Direi un fiume che è un’introspezione di ciò che si sente dentro. Lo scrivere aiuta, forse a conoscere meglio se stessi. A volte, è una ricerca della verità senza veli. La poesia , molto spesso, serve a sgravitarci di certi macigni, di talune amarezze che, tenute nel segreto dell’anima ci rendono tristi e più vulnerabili. Comunque ti faccio i miei complimenti per aver letto un testo che mi ha commosso. Spero ti sia servito ad essere più sereno. Un caro saluto da Graced.

 Giovanni Rossato - 25/07/2018 15:50:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Grazie Franca, klara e Salvatore ognuno di voi ha decifrato qualcosa di un testo uscito, come molti altri miei, assolutamente di getto e di cui ci sono parti che io stesso capisco solo un pò alla volta. Un grazie a Klara per la ristesura proposta sulla quale rifletterò con calma.

 Salvatore Pizzo - 25/07/2018 15:18:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

La chiusa da sola vale come confessione di peccatore incallito: si sa di stare sbagliando, lasciandosi andare al"vizio",però non se ne può far di meno: dunque, diabolicamente, si persevera... A parte gli scherzi: trovo molto bella questa tua capacità di confessarti in modo così scorrevole, coinvolgente, quasi come in un monologo ricco di interiorità che arriva ad esprimere la poetica, con quanto da essa prende forma nel pensiero e nel sentire poetico...
ciao

 Klara Rubino - 25/07/2018 14:46:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]


Appena ho letto la tua poesia l’ho sentita vibrare, è emozionante, viscerale, molto sincera.

Oggi, rileggendola con maggior distacco e spirito critico, ho notato che le prime tre strofe già rappresenterebbero da sole una poesia certamente degna di nota, mentre i versi seguenti, carichi di riflessioni indeboliscono forse il testo, ma evidentemente avevi l’urgenza interiore di dire dell’altro; ho cercato di interpretarlo, non so se ci sono riuscita, comunque quella che segue è una versione tagliata della tua.



Scrivere poesie può essere un diletto

dritto negli occhi non guardi la vita

giocare come con le parole

senza speranza, senza attendere nulla;

 

altro è vivere

dove le parole

e i silenzi

son come stiletti

rigirati nella carne

 

a un colpo ne segue un altro

e ti rialzi sempre come un vecchio pugile

suonato


stonato

solo.

 
E mi dici che ci sarai

complimenti per la fiducia

le strofe che intanto potremo scrivere

saranno tempo vuoto

e tu

mi vorrai più bene

intanto

senza conoscermi.





Bevi le mie parole

come fossero

la vita

invece

sono solo

quel poco che filtra

del mare profondo.




 
Un affettuoso saluto!




 Franca Colozzo - 24/07/2018 20:06:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Scrivere poesie è una forma di disperata speranza nella vita, un’ancora possibile anche quando tutt’attorno solo macerie sembrano accumularsi. La poesia è veramente il cibo dell’anima, o una forma di panacea senza essere costretti ad andare in terapia. Come tu sostieni, è una specie di morfina. Ti auguro di coltivare sempre la poesia, che profuma come un fiore le giornate, debellando la noia e le paranoie quotidiane. Buona serata.

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