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al testo di Adriano Cataldo
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Maschio Bianco Italiano Radici giudaico-cristiane Ogni giorno, un residente si sveglia E sa che dovrà Sognare più forte Votare più forte.
Il residente è sintassi d’interessi Sogna un cancello, che in principio era verbo. Sogna una marcia, che in ultimo è aggettivo. Il residente è complemento oggetto, soggetto al suo vuoto, soggetto al suo voto. Sogna il residente, che il vuoto fuori sia quello dentro Il buon degrado, suo malgrado. Il vuoto che vuole: diritto di suole. La lingua italiana batte dove il perdente duole Percuote ciò che vuole E più non dimandare. Sogna il tragitto perfetto Verso la pattumiera, la raccolta dei rifiuti e dei rifiutati Il palese pulito. Difendere e dipendere Sognare le distanze. Una nazione che non sia alienazione, inazione. Possiamo oggi dire al residente che la patria è perduta da anni Che il nostro popolo è morto a Genova Al residente ricordiamo di scegliersi bene la parte Capire Il limite tra chi è più italiano tra i Marò e Giulio Regeni. Scegliersi una sorte che possa dire compagna Che la vita si sconta lottando. |
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