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Si vede lestate passata

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Si vede l’estate passata 

sul ciglio trascurato del prato

tra ortiche cresciute e timide malve

e ombre nell’erba gli intrecci 

di foglie seccate dal caldo più ostile.

 

Può darsi che anche tu oggi dica 

che farò ora che più non c’è agosto 

a scrivere per noi queste sere

e le notti quiete sotto cieli quasi vicini.

 

Forse il domani che doveva venire

se ne è andato nell’attesa d’un cenno

lasciandoci a vegliare solitudine e pioggia.

Estate e inverno in fondo sappiamo

abitano lo stesso medesimo tempo.

 

 

Nota: la musica di sottofondo alla lettura è tratta dal web - Variazioni Goldberg di J. S. Bach

 

 Gil - 01/09/2018 20:53:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Non dubitare né della tua bellezza poetica né della tua voce, tantomeno dovrai dubitare della capacità di scrivere versi che risplendono umili e veri, che emozionano chi legge; della tua poesia, per quel che mi riguarda, non potrei farne a meno, a mio miserrimo parere la tua è tra le voci poetiche più significative dell’oggi poetico, ancorché non provenienti né da un poeta di professione né da scuole di pensiero o movimenti, ma ciò anziché mostrarsi un limite è invero la cifra profonda del tuo talento poetico: tu appartieni all’inaugurazione o custodia di un umanesimo poetico, di là di mode o correnti, la cui missione è conservare nell’estetica della parola la memoria di ciò che voglia dire ancora la parola: "uomo".

Dev.mo Tuo

 Laura Turra - 01/09/2018 18:49:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Generosissime le tue parole, Gil, quasi troppo per i miei versi.
È una cosa bella veder interpretate le proprie parole secondo la sensibilità di chi legge. È davvero un arricchimento grande. Per questo ti ringrazio di cuore per la tua lettura e per la tua affezionata presenza. Per quanto riguarda la lettura ad alta voce è stata un tentativo, non so quanto riuscito.
Un carissimo abbraccio

 Gil - 01/09/2018 15:43:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Alla grande bellezza poetica di Laura Turra siamo abituati ancorché ogni volta stupiti, ma ora, che ne abbiamo gustata la voce e la capacità interpretativa, la meraviglia e lo stupore, nonché il fascino che da lei ci proviene, sono aumentati, se possibile, ancora di più, poiché già tendeva al massimo.
Agosto è una metafora, in un certo senso un’assenza, si veda la trascuratezza del prato nei dettagli descritti del ritorno, ma anche il segno di una straordinarietà vissuta, non certamente corrispondente all’effimero tipico agostano, ma coincidente con due "cieli quasi vicini", dove il cielo sembra essere l’anima dell’uno e dell’altra, una distanza che un tempo favorevole come la vacanza d’agosto ha ridotto al minimo inevitabile. Ed è bella l’ultima strofa, poiché porta con se una quiete all’inquietudine di quel " tu": gli mostra che non è la stagione che finisce o quella che torna il mancato cenno di un domani possibile ma oramai andato, perché non è il tempo nemico di una relazione, diremmo d’amore, ma quello che nel tempo accade e non accade nei cuori e tra i cuori, che non nasce e muore col passare delle stagioni, ha altre ragioni di favore e sfavore; eppure agosto ha detto qualcosa, ha disegnato due cieli più vicini e nuovi di luce; ma la prosa di settembre sostiuise la poesia di agosto, e all’amore che resta nel cuore di chi ha amato e ancora ama non resta che vegliare "solitudine e pioggia".

Ho balbettato solo qualcosa, ho balbettato e male; ripeto: stupenda la poesia, stupenda la voce; bella la poesia, bella la voce; e perché no? Bellissima la Poetessa.



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