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Sui chiari rami

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Sui chiari rami di betulla

i preludi dell’alba

– trasfigurano le ore

dal buio all’oro –

tra le rose il silenzio.

 

Sono negli indizi di luce

le amorose parole.

Riversale nella mia bocca

come i ricordi d’estate

per i giorni corti.

 

Le tratterrò sulla lingua

– lasciami dire –

una profezia di cielo

timbro di voce dell’azzurro.

Nell’attesa ancora nasco.

 

 Laura Turra - 21/09/2018 19:30:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Gil, come sei caro...

 Laura Turra - 21/09/2018 19:29:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ti ringrazio moltissimo, Giovanni!

 Gil - 21/09/2018 19:05:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

In ogni tua parola, anche fuori dei versi, rimani sempre in una grande bellezza.

 Giovanni Rossato - 21/09/2018 18:55:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Bellissima, ermetica, le parole sono dosate con mano sicura, niente di troppo.
Grazie per i tuoi versi

 Laura Turra - 21/09/2018 09:27:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Caro Gil, hai attraversato le mie parole come si percorre una strada conosciuta, mi hai camminato dentro. Commossa e grata, ti abbraccio forte

 Gil - 21/09/2018 05:51:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Come si può non amarti poeta?
L’immagine dello sguardo nel cuore della notte, lo sguardo trasfigurante di un cuore inquieto, ma di un’inquietudine "agostiniana" ovvero di quel tendere intimamente all’Altro (e/o altro), è segno di quel "vedere" del poeta, o di un innamorato, che così reca l’oro al buio e il buio all’oro, quando anche il silenzio che accarezza le rose è armonia sonora di bellezza. Allora tutto per il poeta diventa segno di quelle amorose parole da ripetete e ripetersi: "Riversarle nella mia bocca", un appello, quasi appare la richiesta di un’amata che desidera il bacio dell’amore dal suo amato, perché ridonino al cuore la memoria dei giorni felici vissuti nell’estate di ieri, nutrano " i giorni corti" dell’autunno e dell’inverno; quindo una ruminazione che diventa, nel desiderio di ricordare, da un lato quasi un’esperienza sensoriale, quel trattenere le parole amate sulla lingua hanno una sfumatura delicatissima di fisicità amorosa, dall’altro, credo sia il cuore del testo, una profezia ovvero un promessa di una sempre possibile epifania dell’amore, un ritorno del cuore nel cuore amato, che opera il miracolo ripetuto innumerevoli volte di fare di un’attesa desiderante, l’ambiente interiore della propria continua nascita e rinascita della propria anima alla felicità del cuore.
Hai in il dono della Poesia, fino a rendere struggente la lettura dei tuoi bellissimi versi.

Come si può non amarti poeta?

Tuo dev.mo

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