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al testo di Gabriella Nardacci
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Voglio cantare la lunga serenata inascoltata urlata dentro la mia finestra spalancata in una notte di un'estate da dimenticare quando era l'amore a non farmi riposare.
Voglio cantare la lenta malinconia crepuscolare che si posa sui monti e sulle strade fino al mare che con passi stanchi riporta i vecchi dentro casa mentre ricorda l'ora l'orologio della chiesa.
Voglio cantare di fiabe misticismi e storie di pensieri persi e utili memorie e di un principe azzurro atteso e poi venuto senza spada e mantello ma d'amore tormentato.
Voglio cantare le lunghe serate passate sul tappeto della mia stanza quando non volendo abbandonarmi al sonno fermavo la mia testa fra le gambe ubriacandomi di sogni ad occhi aperti. |
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