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al testo di Marco Galvagni
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In punta di piedi m’appari in un sogno avvolta in un vestito di seta fine risvegliando una ghirlanda di ricordi, cicatrici d’amore d’ una primavera profumata in cui tra le lenzuola reggevo la tua mano ultimo appiglio del mondo e d’afose notti di mezz’estate in cui le orme dei nostri passi sulla battigia lasciavano una scia di libertà. Poi ti rivedo sparire nella nebbia di novembre, una densa coltre di panna sui nostri pensieri, timbrandomi il lasciapassare della solitudine. Fiorisce luce, ed è come se il cuore tremasse al suono acuto dell’antica sveglia. Aperte le persiane fatiscenti, scendo in un dedalo di vie lastricate di memoria del tempo dell’amore perduto. Ora sei la pietra spezzata, l’albero senza radici e faccio naufragio nel mare della nostalgia con una caravella di ricordi tra l’indifferenza dei passanti tale al passero che tenta il volo ma cade senza destare stupore. |
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