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al testo di Stefano Verrengia
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BALLATA DEL BUIO
Il buio mi ha colto, ed io non ero pronto.
Troppo spesso Ho bramato la morte, non lo nascondo: un infinito silenzio di nubi morbide come un’ovatta pronta a tamponare l’emorragia di queste mie esistenziali ferite. Ardite le mie rime Accarezzano l’abisso E i miei versi, o i miei versi!, sempre di più si stringono come un cappio attorno al collo, un cappio di maledetti pensieri sempre più stretti e soffocanti!
Il buio mi ha colto, ed io non ero pronto.
Son pochi gli uomini Su questa terra Che possono comprendere Un Poeta … pochi possono comprendere che egli vede l’arancio delle note di una chitarra, il profumo di una parola, l’amaro sapore di un quadro triste. Pochi possono comprendere Che becchino crudele sia il foglio bianco, e che pala efficiente sia l’inchiostro, lupi affamati pronti a scavare con i canini l’animo nostro fino alle budella, fino al fegato e allo stomaco.
Il buio mi ha colto, ed io non ero pronto.
Ho vissuto albe incandescenti, fiammanti amori, candide ebbrezze, fulgide illuminazioni, cupi giorni, notti profonde, tristi baci … ma mai, mai e poi mai, qualcosa per me avrà più importanza di guardare l’universo e perdermi come una vela nell’oceano.
Il buio mi ha colto, ed io non ero pronto. |
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