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al testo di Stefano Verrengia
Pioggia
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PIOGGIA Ti ho cercato, lì dove l'inferno arde di una fiamma nera ed inesauribile polverizzando ogni speranza, lì dove danza il caos ed il mare in burrasca, lì dove il canto casca fino a diventare un urlo di disperazione. Ti ho cercato lì dove le nuvole ed il cielo turchese si mescolano con divina passione, lì dove il vento accarezza le gardenie, i girasoli ed i tulipani, lì dove i soli brillano di infinito splendore, lì dove un colore diventa sgargiante come un coltello, lì dove un pennello cattura un atomo. Ti ho cercato in un goccio d'inchiostro, in un pulsante su di una tastiera, su una scogliera scintillante dei mari del sud, in una Bud o in un vecchio libro ad 1€ sulla bancarella di qualche povero che racimola qualche spiccio, nel riccio di qualche donna colma d'amore, nel dolore di un caro inghiottito dalla terra e dalla polvere. E’ così, poesia, che ho capito, che ho appreso: mi sono arreso e ti ho vista scivolare per un attimo, per un secondo, come una goccia di pioggia sulla mia anima.
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Stefano Verrengia
- 28/12/2018 01:16:00
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Grazie Rosa Maria del bellissimo complimento. Grazie Antonio del giudizio sempre chirurgico ed ultra lucido con il quale scopri sempre "il dietro le quinte" del mio lavoro.
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Antonio Terracciano
- 27/12/2018 23:30:00
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Una goccia di pioggia che cade sullanima: è lì, secondo lautore di un altro magnifico lavoro, col suo inconfondibile ed attraente stile "verticale" , che risiede lembrione della poesia, e non nella ricerca di fatti dolorosi o disperati, né in quella di cose splendide o eccezionali. E mi viene da paragonare (pur essendo consapevole di rischiare di sbagliare) questa "goccia di pioggia" alla saudade, dalla quale i lusofoni traggono gran parte della loro ispirazione, cioè a quel "dolore dellassenza e compiacimento della presenza, da parte della memoria, quellessere in due luoghi allo stesso tempo, quel non volere accettare pienamente il presente e non volere riconoscere il passato come passato" (A . J . Saraiva) .
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Rosa Maria Cantatore
- 27/12/2018 22:40:00
[ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]
ho letto con crescente meraviglia questi bellissimi versi...
...e so semplicemente dire che sono bellissimi.
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Stefano Verrengia
- 27/12/2018 20:52:00
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Grazie Arbalète, questa volta è un complimento schietto, laltra volta, a mio avviso, un ambiguo complimento. Ciò non toglie che fa sempre piacere ricevere complimenti e attenzione, di qualsiasi tipologia essa sia.
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L’Arbaléte
- 27/12/2018 20:32:00
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Ti ha dato buca stavolta, hein? Ma no, era invece proprio là dove la cercavi. Che vuoi che ne sappia una goccia di pioggia della tua poesia? Io, se ho un ombrello lo apro, di solito... A meno che non sia dellumore "singing in the rain". La tua seconda poesia che leggo, con la meravigliata sensazione di una riuscita verticale a testa in giù... Il che, affermato da uno che di solito ha la testa fra le nuvole, spero ti suoni stavolta come un sincero complimento senza necessità di soverchie spiegazioni che lascio, per te speranzoso, alla sensibilità di altri più valenti critici commentatori. Ad maiora!
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