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Confutatis Maledictis

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CONFUTATIS MALEDICTIS

Giorno dopo giorno, notte per notte,
nello scorno e nel dolore vago,
randagio cane o spezzato spago,
in quest'ora di più furiose lotte.

E verso il nulla così m'addentro:
un verso, una bara o una croce
di questo buio che mi porto dentro
non hanno trovato alcuna foce.

E guardo il mare, guardo il cielo,
altare di nuvole ed onde, cade
poi lo sguardo su quel tuo velo
che qui mi separa da quelle strade,
finestra, dove un tempo, con zelo,
speravo, credevo! Cosa accade? 

 Salvatore Pizzo - 19/02/2019 00:15:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Vibrante, mantiene una tensione alta fino all’interrogativo finale. Quando la chiusa spegne ogni tensione, lasciando nel vuoto la domanda. Com’è giusto che sia, dal momento ch’è il lettore a cercarci una risposta interrogandosi ed interrogando quanto ci sfugge del travagliato presente.
Sì, molto bella ed apprezzata.
Un saluto

 Stefano Verrengia - 14/02/2019 12:57:00 [ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]

Grazie mille Klara.

 Klara Rubino - 14/02/2019 09:37:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Un testo che richiama la forma del sonetto antico...in un’ unica stanza!
...stanza con finestra, ma da lì non viene più speranza!
Complimenti veramente bella, originale
lo " spezzato spago ".

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