Scrivi un commento
al testo di Stefano Verrengia
Carezza
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
CAREZZA Ti accarezzerei come una fiamma una foresta, scivolando nella festa del tuo verde come un serpente corallo fra le foglie in ballo nella brezza di Settembre. Ti amerei, come un avvoltoio ama le carni dilaniate della sua preda mai cacciata, e nuoterei nei tuoi pensieri come uno squalo nel sangue, ubriaco di fame e di tornare nell'abisso. Ti abbraccerei, come le lame di un boia il collo del condannato, come una bara che in un fiato nel suo stomaco di terra ti divora e butta giù.
|
Stefano Verrengia
- 20/02/2019 17:37:00
[ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]
Grazie mille Klara, sono contento che ti sia piaciuto il "climax metaforico".
|
Klara Rubino
- 20/02/2019 10:37:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Buongiorno Stefano, una serie di belle immagini dove il desiderio si unisce al dolore, al sapere di dover infine soccombere. Lultima immagine è la più forte, tanto che a quel punto rallenta il ritmo della mia lettura. " fiato " mi ha fatto risentire quel feroce spostamento daria, quel soffio di vento di quando una bara viene fatta cadere nella fossa.
Secondo il mio punto di vista la modificherei un pochino, così:
come una bara che con un fiato nello stomaco della terra ti divora e butta giù.
|
|
|