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Carezza

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CAREZZA

 

Ti accarezzerei 
come una fiamma
una foresta, 
scivolando 
nella festa del tuo verde
come un serpente corallo
fra le foglie in ballo 
nella brezza di Settembre. 
Ti amerei, 
come un avvoltoio
ama le carni dilaniate 
della sua preda 
mai cacciata,
e nuoterei nei
tuoi pensieri 
come uno squalo
nel sangue, 
ubriaco di fame 
e di tornare nell'abisso. 
Ti abbraccerei, 
come le lame
di un boia 
il collo del
condannato, 
come una bara
che in un fiato 
nel suo stomaco
di terra 
ti divora e butta
giù.

 Stefano Verrengia - 20/02/2019 17:37:00 [ leggi altri commenti di Stefano Verrengia » ]

Grazie mille Klara, sono contento che ti sia piaciuto il "climax metaforico".

 Klara Rubino - 20/02/2019 10:37:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno Stefano, una serie di belle immagini dove il desiderio si unisce al dolore, al sapere di dover infine soccombere.
L’ultima immagine è la più forte, tanto che a quel punto rallenta il ritmo della mia lettura.
" fiato " mi ha fatto risentire quel feroce spostamento d’aria, quel soffio di vento di quando una bara viene fatta cadere nella fossa.

Secondo il mio punto di vista la modificherei un pochino, così:

come una bara che
con un fiato 
nello stomaco della terra 
ti divora
e butta giù.




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