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al testo di Elisa Falciori
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La pelle si accende salendo a fatica sulle scale dei ricordi duri quelli che mi forgiavano nascostamente. Gli echi di una partita a carte scoperte in cui non veniva perdonato nulla, mi avvolgono. Si, ormai ne sono sicura noi viviamo ancora nello stesso mondo ma tu adagiata su oggetti ed aria io ricomposta in acqua e carne. Nella tua borsa di finta pelle sformata dagli anni tra carte antiche ormai inutili, tre paia di occhiali conservati con cura profumano di speranze, ritorni impossibili. Li provo e deformano tutto passato presente e futuro... |
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