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al testo di Alessandra Jorio
2017, Birir
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Alte leva la terra Le braccia a supplicare un Dio nascosto. Lunghi filari gravidi, raccolti sul pendio. Vibra una densa caligine azzurrina, che sale dalle valli. Odora il mosto degli infedeli. Presto di nuovo danzerete nudi ed ebbri, attenti! Su di voi si abbatte l'ira grigia del profeta, ira sui discendenti di Alessandro. Ma invano: tra i Kalasha si alzano le coppe e splende il riso, tra denti come perle. Muoia la morte, viva la speranza nei grani d'uva scura dei vigneti kafiri, nei boccali rubati alla paura.
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