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Delirio e onnipotenza

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Delirio e onnipotenza partoriti

dal nostro cosciente sentire

dall'uomo bastonato in mezzo

a cubi di parole da dire,

sovviene discernimento continuo

distacco dell'empatia. 

Potrebbe essere un esperanto sociale,

o una babele nascosta tra angoli bui e

anestetizzati, al quadrato. 

E le migliori generazioni di Ginsberg

sono andate a farsi benedire

mentre il nuovo Moloch sovrasta

le menti delle generazioni future. 

 

 

 Salvatore Pizzo - 07/05/2019 03:27:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Molto sentita per quanto letta e riletta: sguardo lucido e pensiero tagliente, per una denuncia che ci vede sempre più vaghi, fatiscenti, anime che non sanno più d’esser...
Un saluto

 Giovanni Rossato - 05/05/2019 21:50:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Gazie Valentina, mi solleva sapere che c’è ancora chi sente come te quel messaggio di assoluta libertà, quel dovere di essere ed esistere in un unico anelito che fù di quei pazzi al cubo della beat generation.

 Valentina Rosafio - 05/05/2019 12:01:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

Grazie Francesco per aver letto e apprezzato!

 Valentina Rosafio - 05/05/2019 12:00:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

Grazie Nando,la poesia è purtroppo un debole amplificatore, ma in qualche modo sarebbe bello poter trasmettere quell’eredità culturale,quegli ideali di non violenza,di ribellione pacifica che ci hanno lasciato tutte "le migliori menti" beat e non solo.
Un abbraccio a te e grazie sempre!

 Francesco Rossi - 05/05/2019 09:18:00 [ leggi altri commenti di Francesco Rossi » ]

Ho letto con piacere la poesia e non aggiungo In totale sintonia con il commento di Ferdinando Battaglia. Saluto.

 Ferdinando Battaglia - 03/05/2019 11:55:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

"E le migliori generazioni di Ginsberg

sono andate a farsi benedire

mentre il nuovo Moloch sovrasta

le menti delle generazioni future".

Abbiamo ancora la fortuna di avere artisticamente e culturalmente una generazione come la tua, che si è nutrita coi fermenti migliori di un pasato non ancora remoto, fermenti letterari e di visioni d’idealità politiche, di cui oggi abbiamo bisogno più che mai, affinché, in questo deserto di spiriti, anche la memoria diventi profezia.

Quel "Ginsberg" è stato un brivido d’emozione.

Ciao, Valentina!

Un abbraccio

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