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al testo di Gil
Il sabato dei poeti
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io parlo una lingua che tu ignori o forse cercherai d'imparare, una lingua arcana, perlopiù strana, dissimile oppure uguale eppure - è una lingua amputata - ignara di altre forme che non siano le sue;
allora tu non t'attardare se vuoi un'altra lingua - di nobili accenti -, non vi cercare segni che non siano i suoi, ma pure tu lasciale - lascia ad ogni lingua - il senso poetico del suo linguaggio,
poiché ad ogni lingua è stato consegnato lo scarto dell'essere altra poesia, d'essere comunque, e pur sempre, un'altra poesia.
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Laura Turra
- 21/05/2019 14:04:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Leggere i tuoi versi mi ha riportato a Iosif Brodskij quando scriveva che la poesia è il risultato supremo di tutto il linguaggio, e analizzarla significa non già metterla a fuoco, ma diluirne il fuoco, sfumarlo… Perché i poeti si esprimono non soltanto in termini di esperienze che hanno vissuto e di sentimenti che hanno provato, bensì in termini di linguaggio, attraverso le parole che essi decidono di scegliere.
Ti ho letto, come sempre, con grande piacere, Gil, proponi riflessioni interessanti che andrebbero scandagliate più nel profondo. Ti abbraccio forte
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