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al testo di Gil
Memoria d’un dipinto
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Ero prigioniera tra prigionieri, reclusi in una cella disumana, ridotti senza pietà, ridotti a bestie senza più alcuna identità.
Di noi alcuni divennero carnefici e carneficina e non di rado i primi aguzzini della loro stessa dignità.
Se riuscii a salvare in me qualcosa del soffio dello spirito, fu per la memoria della bellezza che m'apparve un giorno nella trama di ombre e di colori d'una tela mandata per anni a memoria.
E m'appariva un cerchio di sole e m'appariva un cielo, l'accenno d'una casa; e m'apparivano le diramazioni d'un albero santo; m'appariva una distesa d'acqua o di foglie e tutto era segno, segno d'un'idea e l'idea era lì, era lì come un'ala, seppure ferita, però adatta per il volo con cui ritrovavo la nostra umanità.
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Gil
- 30/08/2019 16:13:00
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Klarissima, generosa come sempre. Sei donna e poeta intelligente: cè un quadro allorigine, un quadro proposto come immagine ispiratrice di parole.
Laura...
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Laura Turra
- 25/08/2019 06:56:00
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Il legame con la Bellezza incontrata e rimasta impressa nell’anima, riscoperta nella profondità di sé attraverso la memoria (mi spingo a dire, anche il legame con Dio), è la fonte di libertà (quell’ala adatta al volo) in qualsiasi situazione, persino nella prigionia più cruda e terribile. Gil, mi hai fatto pensare alla vita di Etty Hillesum, il cui pensiero ancora splende nelle bellissime pagine del suo diario, come bellissima è questa poesia. Ti abbraccio forte
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Klara Rubino
- 24/08/2019 13:19:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Mi ha molto colpito questa tua poesia. A chi ti sei ispirato? Mi colpisce, oltre al notevole contenuto,la tua capacità di immedesimazione, tale da farti anche mutare con spontaneità nello stile di scrittura.
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