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al testo di Antonio Aiello
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Nella notte dei deserti un globo cala sfavillante… indi s’adagia, come per sostare, e si spande, invece, in un cielo viola traversato da voci giubilanti.
Il mio nome è il compleanno di uno sconosciuto, orme di disegni librati sull’isola che dorme, Stravinskij è una stella che sorge al mattino.
E giungono visioni di ciglia eleganti che confidano sguardi sognanti, di capriole di pioggia sull'orlo delle ginestre, e di venti che accarezzano altalene ubriache d’azzurro!
L’usignolo è l’estatico viaggio di un sospiro, il canto d’un filo di lamiera, segrete frescure di estrose verzure. L’amore è una fiaba scomparsa, uno sguardo ove brilla l’orizzonte, un nome inciso sul marmo mentre una lacrima imprigiona gli occhi.
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