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al testo di Salvatore Pizzo
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Epico il baciarci quando verremo un poema sarà quando ci riverseremo in versi recitando un carme a teatro sulla scena noi attori nella parte sbilanciati, emozionalmente tesi ma appassionati.
Chiedesti del tremore delle mani che ero intento a seguirti, attento alunno scrivendo sul quaderno del tuo corpo quanto tu mi dettavi con mugolii. Screanzato io che, come non mai, con schizzi ti scarabocchiai sul costato frasi intriganti oscene di desiderio d'averti argomento per una tesi: manzoniana, aperta sulla cattedra alla pagina perversa offrendoti di scontare, monaca di Monza, il fio dei peccati. Ma tu, con" Dei delitti e delle pene", ti opponevi nuda per l' eccitazione rossa di seta. Nulla di male, solo di una tesi, dissi che l'ascelle esploravo, avrei voluto come soggetto averti partecipe:
a dimostrare quanto letterariamente si brilli romantici e tragici, quando si abbia a cadere ebbri, dopo aver spinto fogli e fogli, in prosa a sbuffi in foglie, profumate tra noi e nelle vene infiorate ipotesi, da esaltare post mortem una volta sceneggiati. |
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