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al testo di Gil
Polisemie
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Salivamo le nostre incertezze piccoli pendii a ridosso di sponde fluviali equazioni a due incongnite, polisemie per sentito dire - le sale d'attesa sono le docenti delle piazze, le insegnanti d'un populismo delle idee -. A ciò si aggiunse la scoperta dei risvolti nella testa, segreti accumuli di pensieri - sentimmo dire di un certo freud, se ne interessò il marco che però si arrese immobile con il culo di pioggia sulle stecche della stessa panchina dove si adagiò a morire una donna priva della grazia delle ceneri. Ora ci siamo legati agli orologi ai polsi e misuriamo con ansia le ore mancanti, ignari di quanto ci disse in segreto samuel a proposito delle forme inavvenienti e risolviamo il dubbio sul sesso degli angeli con la carnalità dei nostri corpi congiunti quando il letto apre i suoi rami e s'infoglia per un nido transitorio agli appetenti o un angolo di strada versa dentro il buio i riflessi di due lune in quattro gambe.
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Gil
- 06/12/2019 13:55:00
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Ernesto, Salvatore: grazie di cuore!
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Salvatore Pizzo
- 05/12/2019 14:21:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Letta e riletta: i primi versi li trovo magistrali, ma anche tutto il resto mi trascina in un gorgo di sensazioni, di ricordi, di emozioni. E un po come se tu, in questi versi, infondessi tutta la disillusione di una generazione: nessuna vittoria ed una sola sconfitta.... ciao
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