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al testo di Antonio Ciavolino
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Scrivere quattro strofe a prima sera, tentando di sbrogliare la matassa, quel quid da ritrovare che non c'era, se il verso sia veleno o di melassa.
Nell'inseguire quella pia chimera, perdo l'essenza e intanto l'ora passa né avverto un mutamento d'atmosfera, che resta inerte al suono di grancassa
che batte il ritmo della tarantella. Soltanto nel silenzio a volte trovo, domando quel destriero senza sella,
un attimo di tregua e ancora provo a suscitar ventura alla mia stella, a percepire il mondo come nuovo.
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