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al testo di Anna Giordano
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( Perché la Memoria non vada mai persa) Passerotto, che sul gelido filo spinato guardavi gli uomini infierire sugli altri loro simili. Tu, che vedesti sfilare in quei campi, nude e scheletriche vite, di cui, ancora oggi, si nega l’esistenza Racconta tu, com'erano trattate quelle vite… assoggettate e crudelmente sottomesse all'odio razziale, raccontami, come sopravvivesti a tanto atroce male? Tu vedesti l’eterno livore, alimentare quegli esseri senza cuore, vedesti il loro rancore trasformarsi in fumo sacrificale, che usciva dai comignoli di quei forni dell’orrore, dove ogni parola è vana per raccontarne il dolore. Dimmi dov'era allora, la misericordia che tanto cantiamo ed innalziamo nelle nostre preghiere all'eterno Amore, che in quei luoghi rimase freddamente assente… Tu, unico spettatore libero di pensare e agire, volasti attraverso quel fumo prendendo sulle tue fragili ali le anime loro, che portasti in alto, sempre più in alto, lontano dall'odio, per renderle finalmente libere. versione audio-video: https://youtu.be/7OMwHDdT46Q |
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