Spennacchiata Stacco un petalo emozione, già scalci nel suo grembo? Stacco il secondo. Nella caverna solo schermi al plasma. Cade il terzo petalo; sarò il fiume che gorgheggia nel cielo! Il quarto non cede. Silenzio attanaglia e io la preda. Stacco il quinto tra il sipario dei monti s'apre un bacio, il sesto lo strappo non travalica il tremore le labbra. Il settimo, acqua abbraccia una bacca di ginepro... finita! Era un po' spennacchiata la margherita!
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Gil
- 25/01/2020 23:50:00
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Lorenzo, parlare di risibilità, di merda, di psicanalisi, di approvazione compiacente è, a mio modesto parere, oltrepassare la dialogica argomentativa e degradare verso la denigrazione della persona dellinterlocutore, di cui nulla di più sappiamo se non quanto appare in un ambito specifico e ristretto e, soprattutto, occasionale e virtuale (ma anche nella conoscenza diretta arduo è dare un giudizio così nettamente psicoligico), mentre corretto sarebbe il confronto delle idee sul tema dinteresse. Erica Jong, in "Come salvarsi la vita", fa dire ad un personaggio che nessuno scrittore può vantare originalità, ma si è sempre debitori delle parole di qualcuno; e molti dei grandi poeti, basta leggere qualche introduzione critica o commentaria, per apprendere la "predazione" di materiale originale poi riutilizzato o come citazione o in rifacimento, senza alcuna violazione o plagio ma per puro amore della poesia (daltronde, Lorenzo, non è già luso duna lingua la "riscrittura" di parole daltri?), che è perpetuazione della bellezza, tensione della sua ricerca, sperimentazione nella prospettiva di scoprirne nuovi orizzonti ed altro di più. Credo che lequivoco do fondo o il tradimento dellarte nasce quando la sua pratica diventi assoluta competizione, vanità di autoaffermazione, ricerca di gloria mondana o timore di sfigurare rispetto allaspettativa narcisista del nostro io che sempre vuole primeggiare in qualche modo; ma la poesia è unaltra cosa da tutto ciò, è qualcosa di più alto che non il raggiungimento di un mero successo editoriale. E, come disse Bellezza in unintervista: "di poeti ne nascono non più di quattro o cinque in un secolo", per cui... Se Klara ha il "vizio" di riscrivere testi daltri, non lo fa per ragioni freudiane o a causa di un suprematusmo egoico, ma per quellentusismo tipico dei giovani, degli innamorati, dei neofiti; e non dico questo per compiacenza o per scambio di complimenti, ma per lintima convinzione che la poesia sia un universo inconoscibile, dove tutto può accadere ovvero è molto di più e altro delle nostre definizioni in cui la recludiamo. Forse è questo, Lorenzo, lo spartiacque ovvero ciò che ci vede distanti: due concezioni diverse della poesia e due modi diversi di viverne lincanto. Un ringraziamento a Klara per la sopportazione delle mie troppe parole e un saluto ad entrambi.
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Klara Rubino
- 25/01/2020 16:13:00
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...sinceramente che mi ammiravi me ne ero accorta!...nonostante quanto dici!- sorrisi- E grazie x il gratuito responso clinico ( con quello che costano gli psicanalisti!)
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Lorenzo Tosco
- 25/01/2020 16:01:00
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Ti parlo come penso potrebbe dirti uno psicanalista che ti avesse in cura. Tu sei in buona fede quando affermi quelle cose assurde, il desiderio di dimostrare dessere in poesia superiore a tutti è talmente radicato in te che minimamente te ne accorgi. Comunque almeno renditi conto che il Tosco ti ammira e ti approva con animo sincero, contro coloro che ti esaltano solo per un rendiconto comprensibile. Un saluto, e con questo dico davvero basta, perchè tanto resteremmo tutti delle nostre idee, per te veritiere, per altri offuscate dal desiderio di compiacerti. Ciao.
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Klara Rubino
- 25/01/2020 11:06:00
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...prima dici che lo faccio in buona fede, poi che lo faccio per dimostrare dessere superiore.
Lo faccio per confrontarmi: cè sempre da apprendere luno dallaltro, come dice Gil, se cè vero ascolto, e lorgoglio è nemico dellascolto.
Ciao e buona giornata.
Grazie Gil per il tuo prezioso intervento, intuisco che non hai voglia di entrare in polemica e che ti sei sforzato! Grazie ancor più.
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Lorenzo Tosco
- 25/01/2020 10:55:00
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Cesso questa noiosa polemica nel vedere che da parte dellautrice e di altri viene esaltato in maniera nettamente positiva il rifacimento di poesia altrui. Addirittura Gil, forse per un senso di ...plauso verso unautrice quotata, porta argomentazioni, del tutto risibili e assurde. Riscrivere un testo attingendovi a piene mani, secondo lui, è una maniera di riconoscerne la validità poetica. Ergo, dal momento che io sono un esaltatore della Divina Commedia della quale riconosco la validità poetica, la posso riscrivere in quanto in certi punti la sento inadeguata al mio sentimento e quindi sento che andrebbe meglio secondo la mia interpretazione e debbo mostrarla allinclito e allincolta per fare vedere come sono bravo. Cosa centri con tutto questo il plagio e la falsa attribuzione autoriale non riesco a capire. Riconoscere la validità poetica di un testo è approvarlo, sentirlo proprio e non offendere (ripeto offendere) lautore facendogli vedere che ha sbagliato con il riscrivere (questo è lessenza) la poesia così come dovrebbe essere. E questo è veramente, secondo me e secondo la maggioranza assoluta (almeno spero) un offendere il vero autore, che ha rappresentato il proprio sentimento nella poesia, rappresenta un rubargli lanima e far vedere a tutti come la lirica sarebbe meglio come è stata riscritta. La legittima sensibilità di ognuno va rispettata e sarebbe stato meglio che Gil, questa volta, fosse stato zitto invece di scrivere cose che appaiono come forzata esaltazione di una poetessa pur valida come Klara (a Firenze direbbero semplicemente che ha sparato delle grosse bisch …), ma così orgogliosa del suo sentirsi superiore agli altri. Insomma voglio dire che Gil, in questo caso, ha aiutato Klara a gettar merda sullignaro e incolpevole passante. Naturalmente tutto ciò è scritto da me nella convinzione delle mie idee e rinnovo la mia amicizia per Klara e Gil.
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Gil
- 24/01/2020 23:17:00
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Perché non venga riscritta una poesia occorre che non venga letta, poiché già il lettore la "traduce" ovvero la "tradisce" con la propria interpretazione. Rifare , riscrivere, attingere a piene mani un testo daltri è riconoscerne la validità poetica; altro è il plagio ovvero la falsa attribuzione autoriale. Questo come dato oggettivo, altra cosa è la legittima sensibilità dognuno. Per quanto riguarda le regole di pubblicazione, è sufficiente e necessario osservare quelle prescrittive del sito ovvero il regolamento che ogni suo iscritto ha il dovere di osservare.
Ciao, Klarissima! E sempre grazie...
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Klara Rubino
- 24/01/2020 18:43:00
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La mia convinzione è che Poesia sia un nome collettivo, come flotta, stormo o sciame perché in poesia si rappresenta la parte più profonda di sé che è universale ed è comune a tutti i tempi. Uno che scrive poesia si dona! Si può rubare la Luna? No, perché è di tutti e così... lanima più profonda. Ti ribadisco che la tua è un opinione personale perché a me non accade così: io sono contentissima quando qualcun altro passeggia in punta di penna o corre su mie poesie. Anche la mia sarà una convinzione, condivisa da alcuni e non da tutti!
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Lorenzo Tosco
- 24/01/2020 18:32:00
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Pensavo di averti fatto un complimento dicendoti che hai smesso il viziaccio di riscrivere e pubblicare le poesie degli altri. Mi spiace invece vedere che te ne sei presa a male dicendo che non devo dire se una cosa è da farsi o no, è soltanto una mia opinione, e ognuno deve seguire la propria strada. Ed io invece ti ribatto che non si può buttare per strada merda a chi sincontra, e tu mi domanderai cosa centra questo col rifare le poesie di altri, ed io ti aggiungo che ricreare il proprio sentimento può rappresentare per lautore vero merda in faccia nel vedersi rifare un proprio sentire. Ricordati che non cè peggior cosa che "rubare lanima" e il rifare le poesie altrui rappresenta il brutto e triste rubare unanima. Spero che tu non ti offenda della mia risposta e, riconoscendo il tuo passato errore (anche se fatto in buona fede)che restiamo amici.
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Klara Rubino
- 24/01/2020 15:06:00
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Perdonami il "cè " anziché "ce": se non ci clicco sopra sto cellulare scrive quello che gli pare!
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Klara Rubino
- 24/01/2020 15:04:00
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Salve Lorenzo, il titolo di questa poesia è stato inizialmente " Mama, non mama" ...infatti cè lalternanza di un verso che rappresenta il domandarsi se "mama" con un altro, al petalo successivo, che rappresenta il timore o la sensazione del "non mama"; in fase di pubblicazione ho cambiato idea sul titolo, pensando che di suggerimenti non cè ne fosse bisogno, visto che qui siamo tra lettori-poeti, ma ancora mi domando se abbia fatto bene; forse no: a volte ci si illude di comunicare di più di quanto in realtà si riesca a fare. Grazie per il tuo passaggio ed apprezzamento, anche se non mi piace che tu dica cosa si deve o non si deve fare, è una tua opinione, ma ognuno deve seguire la propria strada e le proprie idee, anche pagandone le conseguenze. Questo è essere se stessi ed è quello che faccio. Ricambio il Saluto!
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Lorenzo Tosco
- 24/01/2020 12:32:00
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Una poesia dal sapore ironico, dove, in mezzo a citazioni filosofiche fra cadute di petali, la poetessa si disperde in insolite divagazioni che terminano nellironico finale. Poesia schietta ed originale, che riscatta lautrice di quando aveva invece il viziaccio di riscrivere le poesie di altri. Ora va bene, e va bene anche quel pubblicare saltuariamente poesie, senza laltrettanto viziaccio di molti di publicarne lo sesso giorno due o anche più. La dea della poesia lo permette solo in casi eccezionali. A risentirci.
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Klara Rubino
- 24/01/2020 10:05:00
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Salve Salvo!...San Salvador! Questa volta mi è arrivata lispirazione sulla struttura della poesia, anziché su dei versi!...insolito! Hai fatto tana a Platone!...e adesso? Chi libera tutti?
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Salvatore Pizzo
- 23/01/2020 14:52:00
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eheheheheh! Simpatica assai. Mi piace molto anche quello che mi pare cenno a Platone"Nella caverna solo schermi al plasma." Effettivamente, mi vien da pensare cosa avrebbe detto il filoso degli uomini racchiusi nella caverna, seduti con le spalle agli schermi al plasma. Ed il loro vederne solo le ombre alle pareti dei programmi di Bruno Vespa, Mario Giordano, De Filippi, Conte, Amadeus... Grazie di cuore anche per la riflessione oltre che per il sorriso.
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