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al testo di Rosetta Sacchi
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È un macigno ora che spingiamo con l’aiuto di mani e piedi. Vinceremo questo tempo morto e il male dentro, necessario.
È un macigno che non ci legheranno alla caviglia. Tornerà alla memoria come un’ombra, in una forma indistinta, spinosa agli angoli.
Il senso c’era e il sogno era nella forza del pensiero. Finchè dall’orlo non scivolò una goccia di cui s’è persa traccia tra le crepe. |
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