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al testo di Davide Stocovaz
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Il mare d’inverno è come il tuo volto, il suo ondeggiare continuo mi richiama quel tuo sguardo. Un intero inferno mi si agita dentro pensando a te, onda tra le onde della vita, mentre io naufrago su vaste spiagge di fuoco. Lento, mi abbandono portato via dai flutti della realtà come fossi tronco da un grande albero caduto. Rimango immobile, spettatore muto mentre tutto intorno a me freme, si agita come avvolto da vento di tempesta. Ci fosse un modo per tenere a freno la testa! con i ricordi che si gonfiano come marea e malinconie che affiorano in superficie. Ma no, è lontano il tempo d’esser felice e, forse, la felicità stessa non è cosa terrena. |
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