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Si muta ad ogni soffio

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Corto il respiro, affanno d’innumerevoli passi.

Non si tiene il conto di scalfitture

nè di sillabe e singhiozzi sulla rima delle labbra,

sola necessità il silenzio tra alternanze di luci

ed ombre mentre i pensieri nati liberi

sono stuprati al primo approdo.

 

Ogni speranza è vana, passa per troppi filtri.

Diversità perseguite ora sepolte in un mare

troppo monotono ed uguale.

Si nasce ad ogni alba mutilati nel desiderio

con arti consapevoli di moti e gesti,

la mente spesso avulsa, protesa in altri lidi.

 

Si muta ad ogni soffio. Fragilità di vetro.

Nessuna appartenenza a quell’afflato,

sul filo teso nel vuoto

in lotta perenne d’equilibrio.

 Dedalus - 28/02/2020 23:04:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Enigmatica questa scrittura in cui l’introspezione impera, la bellezza del verso viene fuori fulminante e trascurata nel momento stesso in cui si mostra. Alla lettura notiamo che c’è qualcosa che tormenta l’anima della poetessa, intoppi intorno ai quali non riusciamo ad argomentare "Non si tiene il conto di scalfitture/nè di sillabe e singhiozzi sulla rima delle labbra" in un altro testo, magari di un autore diverso, troverebbero sicuramente una traduzione, un ché di esplicativo. Il ritmo e la musicalità come sempre sono imposti rigorosamente, sia da un’andante peculiarità che la poetessa esprime, sia da quella sua abitudinarietà nel discorso poetico.

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