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al testo di Rosetta Sacchi
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Corto il respiro, affanno d’innumerevoli passi. Non si tiene il conto di scalfitture nè di sillabe e singhiozzi sulla rima delle labbra, sola necessità il silenzio tra alternanze di luci ed ombre mentre i pensieri nati liberi sono stuprati al primo approdo.
Ogni speranza è vana, passa per troppi filtri. Diversità perseguite ora sepolte in un mare troppo monotono ed uguale. Si nasce ad ogni alba mutilati nel desiderio con arti consapevoli di moti e gesti, la mente spesso avulsa, protesa in altri lidi.
Si muta ad ogni soffio. Fragilità di vetro. Nessuna appartenenza a quell’afflato, sul filo teso nel vuoto in lotta perenne d’equilibrio. |
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