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al testo di Gil
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occorre che vi arrendiate al fenomeno o lo combattiate sì ma pronti ad una sfida che vi potrebbe vedere vinti fino alla morte delle vostre teorie di conoscenza, le sistemazioni dentro strutture - gabbie per prigionieri politici, eversivi d'un potere antialchemico -. tutto qui si colora con un tramonto d'idee e scolora il buio le ultime amenità floreali di plastica. vedete, l'orizzonte non coincide più con se stesso e naufraga nella schizofrenia dei tempi, la frammentazione d'un rinascimento non ha figliato polvere di caffè - un bicchiere di rosso tra noi o un'intera bottiglia e avremmo avuto la propedeutica alla gestualità del sesso reciproco - qualcuno con contrazione di senso avrebbe dichiarato con pretesa di crusca: 'alla scopata'. qui dico contrazione di senso, poiché ogni riduzione dal fenomeno alla definizione è una predazione del reale a svantaggio di ogni reietto. va bene, torniamo a lui: egli è il fenomeno oltre la cenere. dalle grotte al rigo di quaderno dispiega nelle mutilazione dei tempi la forza impetuosa d'un dono. hanno tirato le sottane di dio, i poeti, purché dimorasse con loro e nudo. senza rimandi, ma intanto, per esserci. |
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