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Se m’interroghi, ti spiego

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Tu mi parli di spine

di rovi, di cespi d’ortica.

Sono la rosa deliziosa

ed intensa dal profumo

inebriante ma ho aculei

disseminati sul gambo.

E non per ornamento…

 

Se m’interroghi,  ti spiego.

E ti narro di pro e di contro

di disattenzioni di mani

di sguardi di voci.

Ma dell’altrui spine,

mi spiace,

io non ho competenza.

 Dedalus - 10/03/2020 18:10:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

La poetessa, com’è sua consuetudine, anche in questa lirica non marca i suoi versi con rime ma sceglie di sostituirle con un reticolo serrato di corrispondenze foniche rimanendo fedele al tono del testo con uno strano connubio tra una patina di passato ed un formalismo contemporaneo, un formalismo voluto, a volte anche ricorrendo a parole e locuzioni fuori del comune con piedi spesso uguali ed in altre occasioni no, rispettando, però, la norma con l’introduzione qua e là di un tocco di colore e mantenendo sempre vivo il ritmo. Se questo commento risultasse offensivo o non in linea con quanto previsto dal regolamento prego vivamente il moderatore di rendermene edotto.

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