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al testo di Rosetta Sacchi
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Non v’era sentore in autunno del dilagare del nuovo male un mare di foglie sussurrava nel vento che nasceva piano all’alba per lievitare fino a sera.
Nostalgia di quelle ore turbolente e delle nuvole in cielo come carovane. Quando il pensiero falliva l’intento mi traghettavano al tuo mesto sentire.
Ora il sole cancella le nebbie e s’impone al giorno che avanza. Sfiora le case bacia l’asfalto. Fuori… E noi, dentro a sospirare come avessimo dinanzi soltanto un orizzonte troppo lontano. |
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